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«Scrivevo a più non posso per la voglia e il desiderio del nuovo, per ammortizzare la noia e gli attimi di solitudine. Correre per il mondo della fantasia filosoficamente e poi costruire per non deludere il creato che ci sopporta. Cosa di più bello c'è che fantasticare con l'arte che si presenta infinita e ci fa riprodurre novità che sorgono dal nulla. Così mi ritrovo nuovamente a calcare un'oasi di soddisfazione che può risolvere un problema che assilla il non far niente.»